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Superbonus 110%. Chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate

Agenzia delle Entrate: dettagli per l’operatività della detrazione al 110%

Dopo i decreti attuativi del MiSE (D.M. Asseverazione e D.M. Requisiti), l’Agenzia delle Entrate fornisce ulteriori chiarimenti in merito alle disposizioni introdotte dal Decreto Rilancio (D.L. 34/2020 convertito, con modificazioni, dalla L. 77/2020) inerenti la detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 a fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica, interventi antisismici, installazione di impianti fotovoltaici e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici (c.d. Superbonus).

Tali chiarimenti arrivano attraverso:

  • il provvedimento 8 agosto 2020, n. 283847 recante “Disposizioni di attuazione degli articoli 119 e 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, per l’esercizio delle opzioni relative alle detrazioni spettanti per gli interventi di ristrutturazione edilizia, recupero o restauro della facciata degli edifici, riqualificazione energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti solari fotovoltaici e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici”;
  • la circolare 8 agosto 2020, n. 24/E recante “Detrazione per interventi di efficientamento energetico e di riduzione del rischio sismico degli edifici, nonché opzione per la cessione o per lo sconto in luogo della detrazione previste dagli articoli 119 e 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio) convertito con modificazione dalla legge 17 luglio 2020, n. 77– Primi chiarimenti”.

Si riportano di seguito alcune tra le principali disposizioni di attuazione e chiarimenti interpretativi forniti nei succitati documenti.

Provvedimento 8 agosto 2020 n. 283847

Con il provvedimento dell’8 agosto 2020 n. 283847, l’Agenzia delle Entrate detta le regole per la cessione del credito e per lo sconto in fattura.

Di seguito:

  • Interventi per i quali si applica lo sconto in fattura o la cessione del credito
  • Requisiti per l’esercizio dell’opzione relativamente alle detrazioni spettanti nella misura del 110%
  • Modalità di esercizio dell’opzione
  • Ulteriori cessioni dei crediti d’imposta

Interventi per i quali si applica lo sconto in fattura o la cessione del credito

La possibilità di optare, in luogo della detrazione, per un contributo sotto forma di sconto in fattura (fino ad un importo massimo pari al corrispettivo dovuto, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi recuperato sotto forma di credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante) o per la cessione del credito d’imposta ad altri soggetti (compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari) spetta, come previsto dall’art. 121 D.L. 34/2020, convertito, con modificazioni, dalla L. 77/2020, ai soggetti che sostengono, negli anni 2020 e 2021, spese per i seguenti interventi:

  1. recupero del patrimonio edilizio di cui all’art. 16-bis, comma 1, lettere a) e b), del Tuir, di cui al D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (si tratta in particolare, come specificato nella “Guida pratica” pubblicata a luglio dall’Agenzia delle Entrate, degli interventi di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari nonché dei precedenti interventi e di quelli di manutenzione ordinaria effettuati sulle parti comuni degli edifici);
  2. efficienza energetica di cui all’art. 14 del D.L. n. 63/2013, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 90/2013 e di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 119 D.L. 34/2020 (quali ad esempio, come specificato nella citata “Guida pratica” dell’Agenzia delle Entrate, gli interventi di sostituzione degli impianti di riscaldamento o delle finestre comprensive di infissi, gli interventi sulle strutture o sull’involucro degli edifici, nonché quelli finalizzati congiuntamente anche alla riduzione del rischio sismico);
  3. adozione di misure antisismiche di cui all’art. 16, commi da 1-bis a 1-septies del D.L. 63/2013 e di cui al comma 4 dell’art. 119 del D.L. 34/2020;
  4. recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, per i quali spetta il bonus facciate introdotto dalla legge di Bilancio 2020, (art. 1, commi 219 e 220, della L. 160/2019):
  5. installazione di impianti fotovoltaici di cui all’art. 16-bis, comma 1, lettera h) del Tuir, ivi compresi gli interventi che danno diritto al Superbonus di cui ai commi 5 e 6 dell’art. 119 del D.L. n. 34/2020;
  6. installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici di cui all’art. 16- ter del D.L. n. 63 del 2013 e di cui al comma 8 dell’art. 119 del D.L. n. 34/2020 che danno diritto al Superbonus.

L’ opzione può essere esercitata in relazione a ciascuno stato di avanzamento dei lavori (gli stati di avanzamento dei lavori non possono essere più di due per ciascun intervento complessivo e ciascuno stato di avanzamento deve riferirsi ad almeno il 30% dell’intervento).

La cessione del credito d’imposta può essere esercitata anche per le rate residue non fruite delle detrazioni riferite alle spese sostenute negli anni 2020 e 2021. L’opzione si riferisce a tutte le rate residue ed è irrevocabile.

Requisiti per l’esercizio dell’opzione relativamente alle detrazioni spettanti nella misura del 110%

Ai fini dell’esercizio dell’opzione per la cessione o lo sconto in fattura è necessario ottenere la seguente documentazione:

A. Per gli interventi di efficienza energetica ( 119, commi 1, 2 e 3 D.L. 34/2020 convertito, con modificazioni, dalla L. 77/2020) , i tecnici abilitati devono rilasciare

l’asseverazione del rispetto dei requisiti previsti dai decreti di cui al comma 3-ter dell’art. 14 del D.L. n. 63 del 2013 e della corrispondente congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati (con decreto del Ministro dello sviluppo economico sono stabilite le modalità di trasmissione della suddetta asseverazione e le relative modalità attuative).

Una copia dell’asseverazione è trasmessa, esclusivamente per via telematica, all’ENEA, secondo le modalità stabilite con il decreto del Ministro dello sviluppo economico del 3 agosto 2020.

B. Per gli interventi antisismici (art. 119, comma 4, D.L. 34/2020 convertito, con modificazioni, dalla L. 77/2020),  è richiesta l’asseverazione dell’efficacia degli stessi al fine della riduzione del rischio sismico da parte dei professionisti incaricati della progettazione strutturale, della direzione dei lavori delle strutture e del collaudo statico secondo le rispettive competenze professionali, iscritti agli ordini o ai collegi professionali di appartenenza, in base alle disposizioni del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti n. 58 del 28 febbraio 2017) e l’attestazione, da parte dei tecnici incaricati, della corrispondente congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati.

L’asseverazione è depositata presso lo sportello unico competente di cui all’art. 5 D.P.R. 3 giugno 2001, n. 380.

L’asseverazione di cui alle lettere A. e B. è rilasciata al termine dei lavori o per ogni stato di avanzamento dei lavori e attesta i requisiti tecnici sulla base del progetto e dell’effettiva realizzazione.

Ai fini dell’asseverazione della congruità delle spese si fa riferimento alle disposizioni del decreto del MiSe, di concerto con il Mef, il MATTM del 6 agosto 2020.

C. E’ inoltre necessario richiedere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta. Tale visto è rilasciato ai sensi dell’art. 35 d.lgs. 9 luglio 1997, n. 241, dai soggetti incaricati della trasmissione telematica delle dichiarazioni, indicati alle lettere a) e b) del comma 3 dell’art. 3 del regolamento di cui al D.P.R. 22 luglio 1998, n. 322 (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro) e dai responsabili dell’assistenza fiscale dei centri costituiti dai soggetti di cui all’art. 32 del d.lgs. 241/1997 (c.d. CAF).

Il soggetto che rilascia il visto di conformità verifica che i professionisti incaricati abbiano rilasciato le asseverazioni e attestazioni, di cui alle predette lettere A. e B.,, e che gli stessi abbiano stipulato una polizza di assicurazione della responsabilità civile (come previsto dall’art. 119, comma 14, D.L. n. 34/2020.

Si ricorda che sono detraibili anche le spese sostenute per il rilascio del visto di conformità nonché delle attestazioni e delle asseverazioni.

Modalità di esercizio dell’opzione

In base al provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, la Comunicazione per fruire della cessione del credito o dello sconto in fattura deve essere inviata esclusivamente in via telematica a decorrere dal 15 ottobre 2020 ed entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese (per le rate residue non fruite, invece, il termine è il 16 marzo dell’anno di scadenza  del termine ordinario di presentazione della dichiarazione dei redditi in cui avrebbe dovuto essere indicata la prima rata ceduta non utilizzata in detrazione ) e occorre utilizzare l’apposito modello allegato denominato “Comunicazione dell’opzione relativa agli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, rischio sismico, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica” (di seguito “Comunicazione”).

Tale modalità si applica sia per gli interventi eseguiti sulle unità immobiliari, sia per gli interventi eseguiti sulle parti comuni degli edifici.

Nel primo caso, la Comunicazione può essere inviata dal beneficiario della detrazione, direttamente, o avvalendosi di un intermediario (di cui all’art. 3, comma 3, del D.P.R. n. 322/1998).

Nel secondo caso è inviata dall’amministratore di condominio, direttamente oppure avvalendosi di un intermediario (nel caso in cui, ai sensi dell’art. 1129 c.c., non vi è obbligo di nominare l’amministratore del condominio e i condòmini non vi abbiano provveduto, la Comunicazione è inviata da uno dei condòmini a tal fine incaricato).

Con riferimento agli interventi che danno diritto alla detrazione di cui all’articolo 119 del D.L. 34/2020, la Comunicazione è inviata:

  • per gli interventi eseguiti sulle unità immobiliari: esclusivamente dal soggetto che rilascia il visto di conformità;
  • per gli interventi eseguiti sulle parti comuni degli edifici, può essere inviata:
  1. dal soggetto che rilascia il visto di conformità;
  2. dall’amministratore del condominio, direttamente oppure avvalendosi di un intermediario di cui all’art. 3, comma 3, del D.P.R. 322/1998 (nel caso in cui, ai sensi dell’art. 1129 del codice civile, non vi è obbligo di nominare l’amministratore e i condòmini non vi abbiano provveduto, la Comunicazione è inviata da uno dei condòmini a tal fine incaricato).

Per gli interventi di efficienza energetica (art. 119, commi 1, 2 e 3 D.L. 34/2020 convertito, con modificazione, dalla L. 77/2020), la Comunicazione è inviata a decorrere dal quinto giorno lavorativo successivo al rilascio da parte dell’ENEA della ricevuta di avvenuta trasmissione dell’asseverazione prevista (l’ENEA trasmette all’Agenzia delle entrate i dati sintetici delle asseverazioni. L’Agenzia delle entrate verifica l’esistenza dell’asseverazione indicata nella Comunicazione, pena lo scarto della Comunicazione stessa).

Entro 5 giorni dall’invio della Comunicazione viene rilasciata una ricevuta che attesta la presa in carico, ovvero lo scarto, con l’indicazione delle relative motivazioni. Entro il quinto giorno del mese successivo a quello di invio, la Comunicazione può essere:

  • annullata;
  • sostituita interamente con altra Comunicazione.

Per gli interventi sulle parti comuni degli edifici:

a) il condomino beneficiario della detrazione che cede il credito, se i dati della cessione non sono già indicati nella delibera condominiale, comunica tempestivamente all’amministratore del condominio l’avvenuta cessione del credito e la relativa accettazione da parte del cessionario, indicando:

  • il proprio codice fiscale,
  • l’ammontare del credito ceduto;
  • il codice fiscale del cessionario.

Nel caso in cui, ai sensi dell’art. 1129 del c.c., non vi è l’amministratore del condominio, i dati sono comunicati al condomino incaricato di inviare la Comunicazione all’Agenzia delle Entrate;

b) l’amministratore del condominio (o il condòmino incaricato) comunica ai condòmini che hanno effettuato l’opzione il protocollo telematico della Comunicazione.

Il mancato invio della Comunicazione nei termini e con le modalità previsti dal provvedimento 8 agosto 2020, n. 283847 rende l’opzione inefficace nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.

Ulteriori cessioni dei crediti d’imposta

A decorrere dal giorno 10 del mese successivo alla ricezione della suesposta Comunicazione, i cessionari e i fornitori, in alternativa all’utilizzo diretto, possono cedere i crediti d’imposta ad altri soggetti, inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successiva cessione.

La Comunicazione della cessione deve avvenire, a pena d’inefficacia, a cura del soggetto cedente con le funzionalità rese disponibili nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate, dopo aver proceduto alla conferma dell’opzione, utilizzando le medesime funzionalità.

I cessionari utilizzano i crediti d’imposta secondo gli stessi termini, modalità e condizioni applicabili al cedente, dopo l’accettazione della cessione da comunicare esclusivamente a cura dello stesso cessionario con le funzionalità rese disponibili nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate.

Circolare 8 agosto 2020, n. 24/E

Con la circolare 24/E dell’8 agosto 2020 l’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti interpretativi al fine di definire nel dettaglio l’ambito dei soggetti beneficiari, gli interventi agevolati e, in generale, gli adempimenti a carico degli operatori.

Di seguito:

  • Ambito soggettivo di applicazione
  • Condomìni
  • Persone fisiche
  • Ambito oggettivo
  • Interventi “trainanti o principali”
  • Interventi “trainati”
  • Requisiti per l’accesso al superbonus
  • Detrazione spettante
  • Altre spese ammissibili al superbonus
  • Cumulabilità
  • Adempimenti necessari ai fini del superbonus

Ambito soggettivo di applicazione

Nella circolare, l’Agenzia delle Entrate ricorda che ai sensi dell’art. 119, comma 9, del Decreto Rilancio, le tipologie di interventi ammessi e i requisiti tecnici richiesti si applicano alle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per gli interventi effettuati da:

  • condomìni;
  • persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su unità immobiliari. Per tali soggetti, il Superbonus si applica limitatamente agli interventi di efficienza energetica realizzati su un numero massimo di due unità immobiliari, fermo restando il riconoscimento delle detrazioni per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell’edificio;
  • Istituti autonomi case popolari (IACP), comunque denominati nonché dagli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti Istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di «in house providing», per interventi realizzati su immobili, di loro proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica. Per tali soggetti la norma prevede che il Superbonus spetti anche per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2022. Il medesimo termine si applica anche ai condomini nei quali la prevalenza della proprietà dell’immobile (da calcolare in base alla ripartizione millesimale) sia riferibile ai predetti istituiti o enti;
  • cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci;
  • organizzazioni non lucrative di utilità sociale (art. 10 d.lgs 460/1997);
  • organizzazioni di volontariato iscritte nei registri di cui alla legge 266/1991;
  • associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionali, regionali e delle provincie autonome di Trento e Bolzano previsti dall’art. 7 L. 383/2000;
  • associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte nel registro istituito ai sensi dell’art. 5, comma 2, lettera c), d.lgs 242/1999 «limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi».
  • “comunità energetiche rinnovabili” costituite in forma di enti non commerciali o da parte di condomìni che aderiscono alle “configurazioni”, limitatamente alle spese sostenute per impianti a fonte rinnovabile gestiti dai predetti soggetti. Nel caso in cui gli interventi siano eseguiti mediante contratti di locazione finanziaria, la detrazione compete all’utilizzatore ed è determinata in base al costo sostenuto dalla società concedente (art. 4, comma 3, decreto MiSE del 6 agosto 2020).

Condomìni

In base all’art. 119, comma 1, lettera a) e b) del Decreto Rilancio, sono ammessi al Superbonus gli interventi, effettuati dai condomìni, di:

  • isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate che interessano l’involucro dell’edificio;
  • gli interventi realizzati sulle parti comuni degli edifici stessi per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati.

Ai fini dell’applicazione del beneficio, l’Agenzia delle Entrate specifica che occorre riferirsi alla disciplina civilistica (artt. da 1117 a 1139 del codice civile) e ricorda che il “condominio”  può svilupparsi sia in senso verticale che orizzontale e costituisce una particolare forma di comunione in cui coesiste:

  • la proprietà individuale dei singoli condòmini (costituita dall’appartamento o altre unità immobiliari accatastate separatamente, come box, cantine, etc.);
  • una comproprietà sui beni comuni dell’immobile.

Si tratta di una comunione forzosa, non soggetta a scioglimento, in cui il condomino non può, rinunciando al diritto sulle cose comuni, sottrarsi al sostenimento delle spese per la loro conservazione in proporzione ai millesimi di proprietà (circolari nn. 204/E/2000 e 7/E/2007).

In presenza di un “condominio minimo”, ovvero di edificio composto da un numero non superiore a otto condomini, risultano comunque applicabili le norme civilistiche sul condominio, fatta eccezione degli articoli che disciplinano, rispettivamente, la nomina dell’amministratore (nonché l’obbligo da parte di quest’ultimo di apertura di un apposito conto corrente intestato al condominio) e il regolamento di condominio (necessario in caso di più di dieci condomini).

Al fine di beneficiare del Superbonus per i lavori realizzati sulle parti comuni, i condomìni che, non avendone l’obbligo, non abbiano nominato un amministratore non sono tenuti a richiedere il codice fiscale. In tali casi, ai fini della fruizione del beneficio, può essere utilizzato il codice fiscale del condomino che ha effettuato i connessi adempimenti. Il contribuente è comunque tenuto a dimostrare che gli interventi sono stati effettuati su parti comuni dell’edificio.

Per quanto riguarda l’individuazione delle parti comuni è necessario far riferimento all’art. 1117 del codice civile, ai sensi del quale sono parti comuni, tra l’altro:

  • il suolo su cui sorge l’edificio;
  • i tetti;
  • i lastrici solari;
  • le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere che servono all’uso e al godimento comune (come gli impianti per l’acqua, per il gas, per l’energia elettrica, per il riscaldamento e simili), fino al punto di diramazione degli impianti ai locali di proprietà esclusiva dei singoli condòmini.

Il singolo condòmino usufruisce della detrazione per i lavori effettuati sulle parti comuni degli edifici, in ragione dei millesimi di proprietà o dei diversi criteri applicabili ai sensi del codice civile.

Il Superbonus non si applica agli interventi realizzati sulle parti comuni a due o più unità immobiliari distintamente accatastate di un edificio interamente posseduto da un unico proprietario o in comproprietà fra più soggetti.

Persone fisiche

A) Tra i destinatari del Superbonus rientrano «le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni» (art. 119, comma 1 lett. b) e comma 9 lett. b) Decreto Rilancio) ovvero tutti i contribuenti residenti e non residenti nel territorio dello Stato che sostengono le spese per l’esecuzione degli interventi agevolati.

L’Agenzia delle Entrate ritiene che con la locuzione «al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni», il Legislatore abbia inteso precisare che la fruizione del Superbonus riguardi unità immobiliari non riconducibili ai cd. “beni relativi all’impresa” (art. 65 del TUIR) o a quelli strumentali per l’esercizio di arti o professioni (art. 54, comma 2, del TUIR). Ne consegue che la detrazione spetta anche alle persone fisiche che svolgono attività di impresa o arti e professioni, qualora le spese sostenute abbiano ad oggetto interventi effettuati su immobili appartenenti all’ambito “privatistico” e, dunque, diversi:

  • da quelli strumentali, alle predette attività di impresa o arti e professioni;
  • dalle unità immobiliari che costituiscono l’oggetto della propria attività;
  • dai beni patrimoniali appartenenti all’impresa.

Tale limitazione, per i soggetti titolari di reddito d’impresa e gli esercenti arti e professioni, riguarda solo gli interventi realizzati «su unità immobiliari» e non gli interventi realizzati sulle parti comuni degli edifici in condominio, qualora gli stessi partecipino alla ripartizione delle predette spese in qualità di condòmini. In tal caso, la detrazione spetta a prescindere dalla circostanza che gli immobili posseduti o detenuti dai predetti soggetti siano immobili strumentali alle attività di impresa o arti e professioni ovvero costituiscono l’oggetto delle attività stesse o siano beni patrimoniali appartenenti all’impresa.

B) I contribuenti persone fisiche possono beneficiare del Superbonus relativamente alle spese sostenute per interventi realizzati su massimo due unità immobiliari. Tale limitazione non si applica, invece, alle spese sostenute per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell’edificio (art. 119, comma 10, Decreto Rilancio).

C) Nella Circolare si specifica, inoltre, che il Superbonus 110%, trattandosi di una detrazione dall’imposta lorda, non può essere utilizzato dai soggetti che possiedono esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o ad imposta sostitutiva (ovvero che non potrebbero fruire della corrispondente detrazione in quanto l’imposta lorda è assorbita dalle altre detrazioni o non è dovuta, come nel caso dei soggetti che rientrano nella cd. no tax area).

È il caso, ad esempio, dei soggetti titolari esclusivamente di redditi derivanti dall’esercizio di attività d’impresa o di arti o professioni che aderiscono al regime forfetario (art. 1, commi da 54 a 89 L.190/2014), poiché il loro reddito (determinato forfetariamente) è assoggettato ad imposta sostitutiva.

I predetti soggetti, tuttavia, possono optare, ex art. 121 del Decreto Rilancio, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione, per:

  • un contributo sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto (cd. sconto in fattura) anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e da quest’ultimo recuperato sotto forma di credito d’imposta (con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti);
  • per la cessione di un credito d’imposta di importo corrispondente alla detrazione ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari con facoltà, per questi ultimi, di successiva cessione.

Resta fermo, tuttavia, che qualora i soggetti titolari di redditi assoggettati a tassazione separata o ad imposta sostitutiva possiedano anche redditi che concorrono alla formazione del reddito complessivo, potranno utilizzare direttamente il Superbonus in diminuzione dalla corrispondente imposta lorda.

D) Il Superbonus non spetta ai soggetti che non possiedono redditi imponibili i quali, non possono neppure esercitare l’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito. Si tratta, ad esempio, delle persone fisiche non fiscalmente residenti in Italia che detengono l’immobile oggetto degli interventi in base ad un contratto di locazione o di comodato. Restano, infine, esclusi dalle agevolazioni in esame (fruizione diretta del Superbonus o, in alternativa esercizio dell’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione), gli organismi di investimento collettivo del risparmio (mobiliari e immobiliari) che, pur rientrando nel novero dei soggetti all’imposta sul reddito delle società (IRES) ai sensi dell’art. 73 comma 1, lettera c), del TUIR, non sono soggetti alle imposte sui redditi e all’imposta regionale sulle attività produttive.

E) Ai fini della detrazione, le persone fisiche che sostengono le spese devono:

  • possedere l’immobile in qualità di proprietario, nudo proprietario o di titolare di altro diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • detenere l’immobile in base ad un titolo idoneo (un contratto di locazione, anche finanziaria, o di comodato, regolarmente registrato), al momento di avvio dei lavori o al momento del sostenimento delle spese se antecedente il predetto avvio (la data di inizio dei lavori deve risultare dai titoli abilitativi, se previsti, ovvero da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà effettuata nei modi e nei termini previsti dal D.P.R. 445/2000). La mancanza di un titolo di detenzione risultante da un atto registrato preclude il diritto alla detrazione anche se si provvede alla successiva regolarizzazione. Inoltre, devono essere in possesso del consenso all’esecuzione dei lavori da parte del proprietario.

F) Sono ammessi a fruire della detrazione anche:

  • i familiari del possessore o del detentore dell’immobile, individuati ai sensi dell’art. 5, comma 5, del TUIR (coniuge, componente dell’unione civile di cui alla l.76/2016, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado);
  • i conviventi di fatto ai sensi della predetta l. 76/2016, sempreché sostengano le spese per la realizzazione dei lavori.

La detrazione spetta a tali soggetti, a condizione che:

  • siano conviventi con il possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento alla data di inizio dei lavori o al momento del sostenimento delle spese ammesse alla detrazione se antecedente all’avvio dei lavori;
  • le spese sostenute riguardino interventi eseguiti su un immobile, anche diverso da quello destinato ad abitazione principale, nel quale può esplicarsi la convivenza. La detrazione, pertanto, non spetta al familiare del possessore o del detentore dell’immobile nel caso di interventi effettuati su immobili che non sono a disposizione (in quanto locati o concessi in comodato).

Per fruire del Superbonus non è necessario che i familiari abbiano sottoscritto un contratto di comodato essendo sufficiente che attestino, mediante una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, di essere familiari conviventi.

G) Ha diritto alla detrazione anche il promissario acquirente dell’immobile oggetto di intervento immesso nel possesso, a condizione che sia stato stipulato un contratto preliminare di vendita dell’immobile regolarmente registrato.

Ambito oggettivo

Il Superbonus spetta a fronte del sostenimento delle spese relative a taluni specifici interventi finalizzati alla riqualificazione energetica e alla adozione di misure antisismiche (cd. interventi “trainanti”) nonché ad ulteriori interventi, realizzati congiuntamente ai primi (cd. interventi “trainati”).

In entrambi i casi, gli interventi devono essere realizzati su:

  • parti comuni di edifici residenziali in “condominio” (sia trainanti, sia trainati);
  • edifici residenziali unifamiliari e relative pertinenze (sia trainanti, sia trainati);
  • unità immobiliari residenziali funzionalmente indipendenti e con uno o più accessi autonomi dall’esterno site all’interno di edifici plurifamiliari e relative pertinenze (sia trainanti, sia trainati);
  • singole unità immobiliari residenziali e relative pertinenze all’interno di edifici in condominio (solo trainati).

Sono escluse le unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali:

  • A1 (Abitazioni di tipo signorile -Unità immobiliari appartenenti a fabbricati ubicati in zone di pregio con caratteristiche costruttive, tecnologiche e di rifiniture di livello superiore a quello dei fabbricati di tipo residenziale);
  • A8 (Abitazioni in ville. Per ville devono intendersi quegli immobili caratterizzati essenzialmente dalla presenza di parco e/o giardino, edificate in zone urbanistiche destinate a tali costruzioni o in zone di pregio con caratteristiche costruttive e di rifiniture, di livello superiore all’ordinario);
  • A9 (Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici. Rientrano in questa categoria i castelli ed i palazzi eminenti che per la loro struttura, la ripartizione degli spazi interni e dei volumi edificati non sono comparabili con le Unità tipo delle altre categorie; costituiscono ordinariamente una sola unità immobiliare. È compatibile con l’attribuzione della categoria A/9 la presenza di altre unità, funzionalmente indipendenti, censibili nelle altre categorie.

In caso di interventi su detti edifici, il contribuente potrà beneficiare delle altre detrazioni spettanti per tali interventi, in presenza dei requisiti e degli adempimenti necessari a tal fine).

Nella Circolare vengono riportate le seguenti definizioni:

  • Edificio unifamiliare

Si intende un’unica unità immobiliare di proprietà esclusiva, funzionalmente indipendente, che disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno e destinato all’abitazione di un singolo nucleo familiare.

  • Unità immobiliare “funzionalmente indipendente”

Può ritenersi tale se dotata di installazioni o manufatti di qualunque genere, quali impianti per l’acqua, per il gas, per l’energia elettrica, per il riscaldamento di proprietà esclusiva. La presenza, inoltre, di un «accesso autonomo dall’esterno», presuppone, ad esempio, che «l’unità immobiliare disponga di un accesso indipendente non comune ad altre unità immobiliari chiuso da cancello o portone d’ingresso che consenta l’accesso dalla strada o da cortile o giardino di proprietà esclusiva».

Le «unità immobiliari funzionalmente indipendenti e con uno o più accessi autonomi dall’esterno, site all’interno di edifici plurifamiliari», alle quali la norma fa riferimento, vanno individuate verificando la contestuale sussistenza del requisito della «indipendenza funzionale» e dell’«accesso autonomo dall’esterno», a nulla rilevando, a tal fine, che l’edificio sia costituito o meno in condominio.

Pertanto, l’unità abitativa all’interno di un edificio plurifamiliare dotata di accesso autonomo fruisce del Superbonus autonomamente, indipendentemente dalla circostanza che la stessa faccia parte di un condominio o disponga di parti comuni con altre unità abitative (ad esempio il tetto).

L’agevolazione riguarda le spese sostenute per interventi effettuati su:

  • singole unità immobiliari residenziali;
  • parti comuni di edifici residenziali situati nel territorio dello Stato.

Interventi realizzati sulle parti comuni di un edificio

In caso di interventi realizzati sulle parti comuni di un edificio, l’Agenzia delle Entrate precisa che:

  • se la superficie complessiva delle unità immobiliari destinate a residenza, nell’edificio condominiale, è superiore al 50% (quindi si può considerare l’edificio, nella sua interezza,  residenziale), la detrazione spetta anche al proprietario e al detentore di unità immobiliari non residenziali (ad esempio strumentale o merce) che sostengano le spese per le parti comuni;
  • se la superficie complessiva delle unità immobiliari destinate a residenza, nell’edificio condominiale, è inferiore al 50% (quindi non si può considerare l’edificio, nella sua interezza,  residenziale), la detrazione spetta solo ai possessori o detentori di unità immobiliari destinate ad abitazione.

Nella Circolare si aggiunge che in caso di interventi realizzati sulle parti comuni, la detrazione spetta anche ai possessori (o detentori) di sole pertinenze (come ad esempio box o cantine) che abbiano sostenuto le spese relative a tali interventi.

Ai fini del Superbonus, inoltre, l’intervento deve riguardare edifici o unità immobiliari “esistenti”, non essendo agevolati gli interventi realizzati in fase di nuova costruzione (esclusa l’ipotesi dell’installazione di sistemi solari fotovoltaici – art. 119, comma 5, Decreto Rilancio).

Tuttavia, per gli interventi realizzati mediante demolizione e ricostruzione inquadrabili nella categoria della “ristrutturazione edilizia”, l’agevolazione è ammessa (art. 3, comma 1, lett. d) del D.P.R. 380/2001).

Interventi “trainanti o principali” (Efficienza energetica e misure antisismiche)

Ai sensi dell’art. 119, commi 1 e 4, il Superbonus spetta per interventi di:

  1. isolamento termico delle superfici opache verticali (pareti generalmente esterne), orizzontali (coperture, pavimenti) e inclinate che interessano l’involucro degli edifici, compresi quelli unifamiliari, con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo o dell’unità immobiliare funzionalmente indipendente e che disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno, sita all’interno di edifici plurifamiliari;
  2. sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria sulle parti comuni degli edifici, o con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari funzionalmente indipendenti e che dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno site all’interno di edifici plurifamiliari;
  3. antisismici e di riduzione del rischio sismico di cui ai commi da 1-bis a 1-septies dell’articolo 16 del decreto-legge n. 63 del 2013 (cd. sismabonus).

Attesa la suesposta disposizione normativa e il tetto massimo di spesa indicato nel citato art. 119, nella circolare si riportano alcune esemplificazioni tese a chiarirne la portata.

1. Interventi di isolamento termico sugli involucri

Per tali interventi il Superbonus è calcolato su un ammontare complessivo delle spese pari a:

  • € 50.000 per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti site all’interno di edifici plurifamiliari;
  • € 40.000, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, se lo stesso è composto da due a otto unità immobiliari;
  • € 30.000, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, se lo stesso è composto da più di otto unità.

Ciò implica che, ad esempio, nel caso in cui l’edificio sia composto da 15 unità immobiliari, il limite di spesa ammissibile alla detrazione è pari a 530.000 euro, calcolato moltiplicando 40.000 euro per 8 (320.000 euro) e 30.000 euro per 7 (210.000 euro).

2. Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni degli edifici in condominio

In tale ipotesi, la detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore ai seguenti importi:

  • € 20.000 moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti fino a otto unità immobiliari;
  • € 15.000 moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Ciò implica che, ad esempio, nel caso in cui sia l’edificio sia composto da 15 unità immobiliari, il limite di spesa ammissibile alla detrazione è pari a 265.000 euro, calcolato moltiplicando 20.000 euro per 8 (160.000 euro) e 15.000 euro per 7 (105.000 euro).

Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli «edifici unifamiliari» o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari

In questo caso, la detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a € 30.000 per singola unità immobiliare. Nel predetto limite, la detrazione spetta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.

A tale limite di spesa si aggiunge quello previsto nel caso di eventuale installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo (fino a euro 48.000).

3. Interventi antisismici (sismabonus)

Gli importi di spesa ammessi al Superbonus sono pari a:

  • € 96.000, nel caso di interventi realizzati su singole unità immobiliari. Il limite di spesa ammesso alla detrazione è annuale e riguarda il singolo immobile. Nell’ipotesi in cui gli interventi realizzati in ciascun anno consistano nella mera prosecuzione di lavori iniziati negli anni precedenti sulla stessa unità immobiliare, ai fini della determinazione del limite massimo delle spese ammesse in detrazione occorre tenere conto anche delle spese sostenute negli anni pregressi. Si ha, quindi, diritto all’agevolazione solo se la spesa per la quale si è già fruito della relativa detrazione nell’anno di sostenimento non ha superato il limite complessivo. In caso di più soggetti aventi diritto alla detrazione (comproprietari, ecc.), tale limite deve essere ripartito tra gli stessi per ciascun periodo d’imposta in relazione alle spese sostenute ed effettivamente rimaste a carico. L’ammontare massimo di spesa ammessa alla detrazione va riferito all’unità abitativa e alle sue pertinenze unitariamente considerate, anche se accatastate separatamente;
  • € 96.000, nel caso di acquisto delle “case antisismiche”;
  • € 96.000 moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio, per gli interventi sulle parti comuni di edifici in condominio.

Se il credito corrispondente alla detrazione spettante è ceduto ad un’impresa di assicurazione e contestualmente viene stipulata una polizza che copre il rischio di eventi calamitosi, la detrazione spettante per i premi assicurativi versati prevista nella misura del 19% dall’art. 15, comma 1, lettera f-bis), del TUIR è elevata al 90%.

Al riguardo, l’Agenzia delle Entrate precisa che la detrazione per i premi assicurativi non può essere “ceduta” in quanto l’art. 121 del Decreto Rilancio richiama gli “interventi” antisismici dell’art. 16 del D.L. 63/2013 e del comma 4 dell’art. 119 del D.L. in esame. In sostanza, l’impresa di assicurazione potrà acquisire il credito corrispondente al sismabonus ma non il credito corrispondente alla detrazione spettante per il premio assicurativo. Inoltre, per espressa previsione normativa, gli interventi antisismici possono essere effettuati su tutte le unità abitative, anche in numero superiore alle due unità in quanto, l’unico requisito richiesto è che tali unità si trovino nelle zone sismiche 1, 2 e 3.

Interventi “trainati”

Il Superbonus spetta anche per i seguenti interventi c.d. “trainati”:

  • spese sostenute per tutti gli interventi di efficientamento energetico (art. 14 D.L. 63/2013 cd. “ecobonus”);
  • installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici (art. 16-ter D.L. 63/2013);
  • installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su determinati edifici (art. 1, comma 1, lett. a), b), C) D.P.R. 412/1993), fino ad un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 48.000 per singola unità immobiliare e comunque nel limite di spesa di euro 2.400 per ogni kW di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico;
  • installazione contestuale o successiva di sistemi di accumulo integrati negli impianti solari fotovoltaici agevolati, nel limite di spesa di 1.000 euro per ogni kWh.

Condizioni per ottenere la detrazione al 110%

Per poter usufruire della maggiore aliquota, gli interventi “trainati” devono:

  • essere eseguiti congiuntamente con almeno uno degli interventi trainanti ammessi al superbonus;
  • assicurare, nel loro complesso, il miglioramento di due classi energetiche oppure, ove non possibile, il conseguimento della classe energetica più alta e a condizione che gli interventi siano effettivamente conclusi.

Con riferimento alla condizione di essere “effettuati congiuntamente” l’Agenzia delle Entrate, partendo dalla considerazione che, in base all’art. 2, comma 5, D.M. 6 agosto 2020, detta condizione si considera soddisfatta se «le date delle spese sostenute per gli interventi trainati, sono ricomprese nell’intervallo di tempo individuato dalla data di inizio e dalla data di fine dei lavori per la realizzazione degli interventi trainanti», precisa che:

  • le spese sostenute per gli interventi “trainanti” devono essere effettuate nell’arco temporale di vigenza dell’agevolazione;
  • le spese per gli interventi “trainati” devono essere sostenute nel periodo di vigenza dell’agevolazione e nell’intervallo di tempo tra la data di inizio e la data di fine dei lavori per la realizzazione degli interventi trainanti.

Pertanto, se il contribuente ha sostenuto spese per interventi trainanti (ad esempio per il rifacimento del cd. “cappotto termico” o la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale) a marzo 2020 e, pertanto, non ammesse al Superbonus, non potrà beneficiare di tale agevolazione neanche per le spese sostenute per la sostituzione delle finestre o per l’installazione di impianti fotovoltaici (interventi trainati) ancorché i relativi pagamenti siano effettuati successivamente all’entrata in vigore delle agevolazioni in commento, ad esempio, a settembre 2020.

Requisiti per l’accesso al superbonus

Ai fini dell’accesso al Superbonus, gli interventi di isolamento termico delle superfici opache o di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti devono:

  • rispettare i requisiti previsti dal decreto del Mise del 6 agosto 2020;
  • assicurare, nel loro complesso, anche «congiuntamente» agli interventi di efficientamento energetico, all’installazione di impianti solari fotovoltaici ed, eventualmente, dei sistemi di accumulo:
  1. il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio condominiale, unifamiliare o della singola unità immobiliare funzionalmente indipendente e che disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno site all’interno di edifici plurifamiliari;
  2. ovvero, se non possibile in quanto è già nella penultima (terzultima) classe, il conseguimento della classe energetica più alta.

Ne consegue che qualora l’edificio si trova in classe energetica “A3” basterà salire alla classe successiva “A4” per veder riconosciuta la detrazione nella misura del 110%.

Il miglioramento energetico è dimostrato dall’Attestato di Prestazione Energetica (A.P.E.), di cui all’articolo 6 del d.lgs. 19 agosto 2005, n. 192, ante e post intervento, rilasciato da un tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata.

Detrazione spettante

La detrazione è riconosciuta nella misura del 110%, da ripartire tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo e si applica alle spese sostenute, per interventi “trainanti” e “trainati”, dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, indipendentemente dalla data di effettuazione degli interventi.

In caso di interventi di isolamento termico delle superfici opache o di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti, realizzati su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari funzionalmente indipendenti e che dispongono di uno o più accessi autonomi dall’esterno site all’interno di edifici plurifamiliari, il Superbonus spetta per le spese sostenute dalle persone fisiche (nonché dai soggetti che producono reddito d’impresa o esercenti arti e professioni in relazione agli interventi su immobili diversi da quelli utilizzati per lo svolgimento di attività di impresa, arti e professioni) per interventi realizzati su un massimo di due unità immobiliari. Tale limitazione non opera per le spese sostenute per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell’edificio.

I limiti di spesa ammessi alla detrazione variano in funzione della tipologia di interventi realizzati nonché degli edifici oggetto dei lavori agevolabili.

L’importo massimo di detrazione spettante si riferisce ai singoli interventi agevolabili e deve intendersi riferito all’ edificio unifamiliare o alla unità immobiliare funzionalmente indipendente oggetto dell’intervento e, pertanto, andrà suddiviso tra i soggetti detentori o possessori dell’immobile che partecipano alla spesa in ragione dell’onere da ciascuno effettivamente sostenuto e documentato.

Più interventi sullo stesso immobile

Nel caso in cui sul medesimo immobile siano effettuati più interventi agevolabili, il limite massimo di spesa detraibile sarà costituito dalla somma degli importi previsti per ciascuno degli interventi realizzati.

Pertanto, ad esempio:

  • nel caso in cui due comproprietari di un edificio unifamiliare sostengano spese per interventi di isolamento termico delle superfici opache, per i quali il limite di spesa è di 50.000 euro e di sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale, per il quale il limite di spesa è pari a euro 30.000, avranno diritto ad una detrazione pari al 110%, calcolata su un importo di spesa complessivamente pari a 80.000, da ripartire in base alla spesa effettivamente sostenuta da ciascuno;
  • nel caso in cui il condominio realizzi un intervento di sostituzione dell’impianto termico (intervento trainante) e il condòmino, al quale sono imputate spese per tale intervento pari, ad esempio, a 10.000 euro, effettui interventi trainati , sostituendo sulla propria unità immobiliare, gli infissi con una spesa pari a 20.000 euro, nonché installando le schermature solari, con una spesa pari a 5.000 euro, avrà diritto ad una detrazione pari a 38.500 euro (110% di 35.000 euro);

Interventi realizzati su parti comuni di edifici in condominio

Nel caso di interventi realizzati su parti comuni di edifici in condominio, per i quali il limite di spesa è calcolato in funzione del numero delle unità immobiliari di cui l’edificio è composto, l’ammontare di spesa così determinato costituisce il limite massimo di spesa agevolabile riferito all’intero edificio e non quello riferito alle singole unità che lo compongono. Ciascun condomino potrà calcolare la detrazione in funzione della spesa a lui imputata in base ai millesimi di proprietà o ai diversi criteri applicabili, ai sensi degli artt. 1123 e seguenti del codice civile ed effettivamente rimborsata al condominio anche in misura superiore all’ammontare commisurato alla singola unità immobiliare. Nel caso, ad esempio, in cui in un edificio in condominio composto da 5 unità immobiliari siano realizzati interventi di isolamento termico delle superfici opache, per il quale il limite di spesa è pari a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari (200.000 euro) ciascun condomino potrà calcolare la detrazione anche su un importo di spesa a lui imputata superiore a 40.000 euro.

Interventi riconducibili astrattamente a due diverse fattispecie agevolabili

Qualora si attuino interventi caratterizzati da requisiti tecnici che consentano di ricondurli astrattamente a due diverse fattispecie agevolabili -essendo stata realizzata, ad esempio, la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale, astrattamente riconducibile sia tra gli interventi “trainati” sia tra quelli “trainanti” – il contribuente potrà applicare una sola agevolazione.

Detrazione imposta lorda ai fini Irpef e Ires – Periodo d’imposta

La detrazione dall’imposta lorda può essere fatta valere ai fini sia dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) che dell’imposta sul reddito delle società (IRES) – sia pure limitatamente a spese sostenute per interventi realizzati sulle parti comuni di edifici residenziali in condominio – e si riferisce alle spese sostenute nel 2020 o nel 2021 o, per i soggetti con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare, nei periodi d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2020 e alla data del 31 dicembre 2021, nonché per gli IACP comunque denominati e dagli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti Istituti per le spese sostenute fino al 30 giugno 2022 indipendentemente dalla data di avvio degli interventi cui le spese si riferiscono.

Ciò comporta che ai fini dell’individuazione del periodo d’imposta in cui imputare le spese:

  • per le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni, e gli enti non commerciali, occorre fare riferimento al criterio di cassa e, quindi, alla data dell’effettivo pagamento, indipendentemente dalla data di avvio degli interventi cui i pagamenti si riferiscono. Ad esempio, un intervento ammissibile iniziato a luglio 2019, con pagamenti effettuati sia nel 2019 che nel 2020 e 2021, consentirà la fruizione del Superbonus solo con riferimento alle spese sostenute nel 2020 e 2021;
  • per le imprese individuali, le società e gli enti commerciali, occorre fare riferimento al criterio di competenza e, quindi, alle spese da imputare al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2020 o al 31 dicembre 2021, indipendentemente dalla data di avvio degli interventi cui le spese si riferiscono e indipendentemente dalla data dei pagamenti. Si ritengono assimilabili a tali soggetti le imprese minori di cui all’art. 66 del TUIR che, come chiarito con la circolare 13 aprile 2017, n. 11/E, sono sottoposte ad un regime “improntato alla cassa”.
  • Per le spese sostenute da soggetti diversi dalle imprese individuali, dalle società e dagli enti commerciali relative ad interventi sulle parti comuni degli edifici, rileva, ai fini dell’imputazione al periodo d’imposta, la data del bonifico effettuato dal condominio, indipendentemente dalla data di versamento della rata condominiale da parte del singolo condomino. Ad esempio, nel caso di bonifico eseguito dal condominio dopo il 1° luglio 2020, danno diritto al Superbonus anche le rate versate dal condomino nel 2019, nel 2020 e nel 2021 se in data antecedente alla scadenza dei termini della presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al 2020.

Altre spese ammissibili al superbonus

Per espressa previsione normativa, sono detraibili nella misura del 110%, nei limiti previsti per ciascun intervento, le spese sostenute per il rilascio del visto di conformità nonché delle attestazioni e delle asseverazioni.

La detrazione spetta anche per talune spese sostenute in relazione agli interventi che beneficiano del Superbonus, a condizione che l’intervento a cui si riferiscono sia effettivamente realizzato.  Si tratta, in particolare:

  • delle spese sostenute per l’acquisto dei materiali, la progettazione e le altre spese professionali connesse, comunque richieste dal tipo di lavori (ad esempio, l’effettuazione di perizie e sopralluoghi, le spese preliminari di progettazione e ispezione e prospezione);
  • degli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi (ad esempio, le spese relative all’installazione di ponteggi, allo smaltimento dei materiali rimossi per eseguire i lavori, l’imposta sul valore aggiunto qualora non ricorrano le condizioni per la detrazione, l’imposta di bollo e i diritti pagati per la richiesta dei titoli abilitativi edilizi, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico pagata dal contribuente per poter disporre dello spazio insistente sull’area pubblica necessario all’esecuzione dei lavori).

Cumulabilità

Per gli interventi diversi da quelli che danno diritto al Superbonus restano applicabili le agevolazioni già previste dalla legislazione vigente in materia di riqualificazione energetica.

Si tratta, in particolare, delle detrazioni spettanti per:

  • interventi di riqualificazione energetica degli edifici (art. 14 D.L.63/2013) non effettuati «congiuntamente» a quelli che danno diritto al Superbonus (la detrazione attualmente prevista va dal 50% al 85% delle spese sostenute, in base alla tipologia di interventi effettuati, da ripartire in 10 quote annuali);
  • l’installazione di impianti solari fotovoltaici, diversi da quelli che danno diritto al Superbonus che rientrano, invece, tra gli interventi finalizzati al risparmio energetico di cui all’art. 16-bis, comma 1, lett. h), del TUIR, nonché dell’installazione contestuale o successiva dei sistemi di accumulo funzionalmente collegati agli impianti solari fotovoltaici stessi (la detrazione è attualmente pari al 50% delle spese sostenute da ripartire in 10 quote annuali);
  • l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici, diverse da quelle che danno diritto al Superbonus (che rientrano tra gli interventi cui all’art. 16-ter L. 63/2013, pari al 50% delle spese sostenute, da ripartire tra gli aventi diritto in 10 quote annuali di pari importo).

Si precisa, inoltre, che gli interventi trainanti ammessi al Superbonus possono astrattamente rientrare anche tra quelli di riqualificazione energetica (agevolabili ai sensi dell’art.14 D.L. 63/2013), oppure tra quelli di recupero del patrimonio edilizio (arti. 16 D.L. 63/2013).

Qualora si attuino interventi riconducibili a diverse fattispecie agevolabili – essendo stati realizzati, ad esempio, nell’ambito della ristrutturazione dell’edificio, sia interventi ammessi al Superbonus (ad esempio, il cd. cappotto termico) sia interventi edilizi, esclusi dal predetto Superbonus, ma rientranti tra quelli di ristrutturazione edilizia di cui al citato articolo 16-bis del TUIR, per cui spetta una detrazione pari al 50% delle spese (ad esempio, il rifacimento dell’impianto idraulico), il contribuente potrà fruire di entrambe le agevolazioni a condizione che siano distintamente contabilizzate le spese riferite ai due diversi interventi e siano rispettati gli adempimenti specificamente previsti in relazione a ciascuna detrazione.

Adempimenti necessari ai fini del superbonus

Le disposizioni in materia di Superbonus si affiancano a quelle già vigenti che disciplinano le detrazioni spettanti per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, inclusi quelli antisismici (cd. “sismabonus”), e quelli di riqualificazione energetica degli edifici (cd. “ecobonus”).

Pertanto, in linea generale, anche ai fini del Superbonus è necessario effettuare gli adempimenti ordinariamente previsti per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di efficientamento energetico degli edifici, inclusi quelli antisismici e quelli finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, nonché quelli di installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.

Pagamento mediante bonifico bancario o postale

In particolare, anche ai fini del Superbonus, il pagamento delle spese per l’esecuzione degli interventi, salvo l’importo del corrispettivo oggetto di sconto in fattura o cessione del credito, deve essere effettuato mediante bonifico bancario o postale dal quale risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione ed il numero di partita IVA, ovvero, il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.

L’obbligo di effettuare il pagamento mediante bonifico non riguarda i soggetti esercenti attività d’impresa. Su tali bonifici, le banche, Poste Italiane nonché gli istituti di pagamento applicano, all’atto dell’accredito dei relativi pagamenti, la ritenuta d’acconto (attualmente nella misura dell’8%) di cui all’art. 25 D.L. 78/2010. A tal fine possono essere utilizzati i bonifici predisposti dagli istituti di pagamento ai fini dell’ecobonus ovvero della detrazione prevista per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio.

Inoltre, in aggiunta ai predetti adempimenti, è necessario acquisire:

  • ai fini dell’opzione per la cessione o per lo sconto il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto al Superbonus;
  • ai fini del Superbonus nonché dell’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito corrispondente al predetto Superbonus l’asseverazione del rispetto dei requisiti tecnici degli interventi effettuati nonché della congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati.

Documentazione da conservare

Ai fini del Superbonus il contribuente deve conservare:

  • le fatture o le ricevute fiscali comprovanti le spese effettivamente sostenute per la realizzazione degli interventi;
  • limitatamente alle persone fisiche, la ricevuta del bonifico bancario, ovvero del bonifico postale, attraverso il quale è stato effettuato il pagamento;
  • se le cessioni di beni e le prestazioni di servizi sono effettuate da soggetti non tenuti all’osservanza delle disposizioni in materia di Iva (D.P.R. 633/1972), la prova delle spese può essere costituita da altra idonea documentazione;
  • se i lavori sono effettuati dal detentore dell’immobile, va altresì acquisita la dichiarazione del proprietario di consenso all’esecuzione dei lavori;
  • nel caso in cui gli interventi sono effettuati su parti comuni degli edifici va, altresì, acquisita copia della delibera assembleare e della tabella millesimale di ripartizione delle spese. Tale documentazione può essere sostituita dalla certificazione rilasciata dall’amministratore del condominio;
  • copia dell’asseverazione trasmessa all’ENEA per gli interventi di efficientamento energetico;
  • per gli interventi antisismici, una copia dell’asseverazione depositata presso lo sportello unico competente (art. 5 D.P.R. 380/2001).

Allegati

Agenzia delle Entrate – Provvedimento 8 agosto 2020, n. 283847

Modello per la compilazione dell’opzione per cessione del credito/sconto in fattura

Istruzioni per la compilazione del modello

Agenzia delle Entrate – Circolare 8 agosto 2020, n. 24/E

Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34 (Testo coordinato Legge 17 luglio 2020 n. 77)

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Il MiSE definisce i requisiti tecnici e i moduli per le asseverazioni sugli interventi di efficientamento energetico

Firmati dal Ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, i decreti attuativi sugli interventi di efficientamento energetico degli edifici previsti dal decreto Rilancio (D.L. 34/2020), che definiscono sia i requisiti tecnici per il Superbonus e il Sismabonus al 110% sia la modulistica e le modalità di trasmissione dell’asseverazione agli organi competenti, tra cui ENEA (l’ente Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico).

Entrambi i decreti sono stati trasmessi alla Corte dei Conti per la registrazione, prima di approdare in G.U.

Di seguito una sintesi dei decreti attuativi del MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico):

  • Decreto asseverazioni 5 agosto 2020 (definisce le caratteristiche della modulistica e le modalità di trasmissione dell’asseverazione);
  • Decreto requisiti tecnici 6 agosto 2020 (definisce gli interventi che rientrano nelle agevolazioni Ecobonus, Bonus facciate e Superbonus al 110%, i costi massimali per singola tipologia di intervento e le procedure e le modalità di esecuzione dei controlli a campione).

 

DECRETO ASSEVERAZIONI 5 agosto 2020

Il Decreto asseverazioni disciplina il contenuto e le modalità di trasmissione dell’asseverazione dei requisiti per gli interventi di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’art. 119 del D.L. Rilancio, come previsti dai decreti di cui al comma 3-ter dell’articolo 14 d.l. 63/2013 nonché, per i medesimi interventi, le modalità di verifica e accertamento delle asseverazioni, attestazioni e certificazioni infedeli al fine dell’irrogazione delle sanzioni previste dalla legge.

Oggetto e modalità di compilazione dell’asseverazione

Il Tecnico abilitato, all’atto della sottoscrizione dell’asseverazione, appone il timbro fornito dal Collegio o dall’ordine professionale, attestante che lo stesso possiede il requisito, prescritto dalla legge, dell’iscrizione nell’albo professionale e di svolgimento della libera professione.

L’asseverazione può avere ad oggetto interventi conclusi o uno stato di avanzamento delle opere per la loro realizzazione, nella misura minima del 30% del valore economico complessivo dei lavori preventivati, ed è redatta:

  • secondo il modulo tipo di cui all’ Allegato 1 del D.M. in oggetto, che contiene gli elementi essenziali dell’asseverazione con riferimento al caso in cui i lavori siano conclusi;
  • secondo il modulo tipo di cui all’ Allegato 2 del D.M. in oggetto, che contiene gli elementi essenziali dell’asseverazione con riferimento al caso di uno stato di avanzamento lavori.

L’asseverazione, previa registrazione da parte del Tecnico abilitato, è compilata on-line nel portale informatico dell’ENEA dedicato. La stampa del modello compilato, debitamente firmata in ogni pagina e timbrata sulla pagina finale con il timbro professionale, è digitalizzata e trasmessa ad ENEA attraverso il suddetto sito.

Detta asseverazione deve essere trasmessa entro 90 giorni dal termine dei lavori, nel caso di asseverazioni che facciano riferimento a lavori conclusi.

A seguito della trasmissione, il tecnico abilitato riceve la relativa ricevuta di avvenuta trasmissione, che riporta il codice univoco identificativo attribuito dal sistema.

Costituiscono inoltre elementi essenziali dell’asseverazione, a pena di invalidità:

  1. la dichiarazione espressa del tecnico abilitato con la quale lo stesso specifica di voler ricevere ogni comunicazione con valore legale ad un preciso indirizzo di posta elettronica;
  2. la dichiarazione che, alla data di presentazione dell’asseverazione, il massimale della polizza allegata è adeguato al numero delle attestazioni o asseverazioni rilasciate e agli importi degli interventi oggetto delle predette asseverazioni o attestazioni.

Il tecnico allega, a pena d’invalidità dell’asseverazione stessa, copia della polizza di assicurazione che costituisce parte integrante del documento di asseverazione e copia del documento di riconoscimento.

Verifiche per l’accesso alla detrazione diretta, alla cessione o allo sconto

Per consentire ai beneficiari di accedere alla detrazione diretta e alla cessione o allo sconto di cui all’art. 121 del D.L. 34/2020, ENEA effettua un controllo automatico finalizzato ad assicurare la completezza della documentazione fornita.

In particolare, per ogni istanza, verifica, tra l’atro, che sia fornita dichiarazione:

  • che il beneficiario rientri tra quelli previsti dalla norma di legge (art. 119, comma 9, D.L. Rilancio);
  • per tutti gli interventi oggetto dell’asseverazione, che i dati tecnici dichiarati nella scheda di cui all’allegato D del Decreto requisiti ecobonus garantiscano la rispondenza degli interventi ai requisiti previsti dal predetto decreto e che la tipologia di edificio rientri tra quelli agevolabili ai sensi dell’articolo 119 del Decreto Rilancio;
  • della congruità degli interventi al rispetto dei costi specifici (articolo 3, comma 2, Decreto Requisiti Ecobonus);
  • che l’asseverazione sia regolarmente datata, sottoscritta e timbrata dal tecnico abilitato.

ENEA, all’esito della verifica, rilascia la ricevuta informatica comprensiva del codice identificativo della domanda che evidenzi la caratteristica di “stato di avanzamento lavori” o “intervento realizzato”. 

Tale codice è abilitante all’accesso delle opzioni di cui all’art. 121 del Decreto rilancio per un ammontare massimo pari al valore economico dello stato di avanzamento lavori dichiarato e, nel caso di “intervento realizzato” è abilitante al riconoscimento degli importi residui.

Controlli a campione sulla regolarità dell’asseverazione

ENEA svolge dei controlli a campione sulla regolarità delle asseverazioni.

Il campione delle istanze è definito nel limite minimo del 5% delle asseverazioni annualmente presentate. ENEA esegue i controlli su tutte le asseverazioni relative ad interventi avviati prima del 1° luglio 2020.

Le risultanze dei controlli effettuati sono trasmesse bimestralmente alla Direzione generale per l’approvvigionamento, l’efficienza e la competitività energetica del Ministero dello sviluppo economico, anche al fine di avviare eventuali procedimenti sanzionatori.

Sanzioni

Ferma restando l’applicazione delle sanzioni penali ove il fatto costituisca reato, la Direzione generale per l’approvvigionamento, l’efficienza e la competitività energetica del Ministero dello sviluppo economico irroga ai soggetti che rilasciano attestazioni e asseverazioni infedeli la sanzione amministrativa pecuniaria da € 2.000 ad € 15.000 per ciascuna attestazione infedele resa.

Comunicazione all’Agenzia delle Entrate e al MEF (Ministero dell’economia e delle finanze)

La Direzione generale per l’approvvigionamento, l’efficienza e la competitività energetica del Ministero dello sviluppo economico, dopo aver effettuato la contestazione, sentiti gli interessati, ove questi ne abbiano fatto richiesta, ed esaminati i documenti inviati e gli argomenti esposti negli scritti difensivi, qualora ritenga fondato l’accertamento, contestualmente all’adozione dell’ordinanza di ingiunzione, trasmette all’Agenzia delle Entrate territorialmente competente nonché al Ministero dell’economia e delle finanze, l’elenco completo delle asseverazioni o delle attestazioni prive del requisito della veridicità, per assicurare lo svolgimento delle attività che comportano la decadenza dal beneficio e per il risarcimento dei danni eventualmente provocati dall’attività prestata, provvedendo a darne comunicazione all’ordine professionale di appartenenza del tecnico abilitato interessato.

 

DECRETO REQUISITI TECNICI 6 agosto 2020

Il MiSE – di concerto con MEF (Ministero dell’economia e delle finanze), MATTM (Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare) e MIT (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) – ha pubblicato il Decreto sui requisiti tecnici.

Il decreto definisce:

  • quali requisiti tecnici devono soddisfare gli interventi che beneficiano delle agevolazioni;
  • i massimali di costo specifici per singola tipologia di intervento;
  • le procedure e le modalità con i quali saranno eseguiti i controlli a campione eseguiti dall’ENEA, finalizzati ad accertare il rispetto dei requisiti che determinano l’accesso al beneficio.

Interventi ammessi

Tra gli interventi ammessi alle detrazioni fiscali, il D.M. elenca:

  1. interventi di riqualificazione energetica globale (art. 1, comma 344, L. 296/2006) eseguiti su edifici esistenti o su singole unità immobiliari esistenti;
  2. interventi sull’involucro edilizio di edifici esistenti o parti di edifici esistenti (art. 1, comma 345, L. 296/2006, art. 14, comma 2, lett. A) e b), 2-quater e 2-quater. 1 D.L. 63/2013, art. 1, comma 220, L. 160/2019, art. 119, coma 1, lett. A) D.L. 34/2020), definiti in dettaglio nel decreto di cui si parla;
  3. interventi di installazione di collettori solari (art. l, comma 346, L. 296/2006) per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università;
  4. interventi di installazione di collettori solari (art. 119, lettere b) e c), del D.L. 34/2020) in sostituzione, anche parziale, delle funzioni di riscaldamento ambiente e produzione di acqua calda sanitaria assolte prima dell’intervento dall’impianto di climatizzazione invernale esistente;
  5. interventi riguardanti gli impianti di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria (art. 1, comma 347, L. 296/2006 e art. 119, lettere b) e c) D.L. 34/2020);
  6. installazione e messa in opera, nelle unità abitative, di dispositivi e sistemi di building automation.

Per tutti i suddetti interventi, nella tabella 1 dell’Allegato B del Decreto in parola, sono definiti:

  • gli interventi ammessi;
  • i valori di detrazione massima ammissibile o i valori di spesa massima ammissibile;
  • l’aliquota della detrazione;
  • il numero di anni su cui ripartire la detrazione.

Nell’Allegato A sono invece riportati i requisiti da indicare nell’asseverazione per gli interventi che accedono alle detrazioni fiscali.

Massimali di costo

L’art. 13 del Decreto specifica che sarà il tecnico abilitato a predisporre l’asseverazione con cui si dichiara il rispetto dei costi massimi per tipologia di intervento, nel rispetto dei seguenti requisiti:

  • i costi per tipologia di intervento sono inferiori o uguali ai prezzi medi delle opere compiute riportati nei prezzari predisposti dalle regioni e dalle province autonome territorialmente competenti (di concerto con le articolazioni territoriali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti relativi alla regione) in cui è sito l’edificio oggetto dell’intervento. In alternativa, il tecnico abilitato può riferirsi ai prezzi riportati nelle guide sui “Prezzi informativi dell’edilizia” edite dalla casa editrice DEI- Tipografia del Genio Civile;
  • nel caso in cui i suddetti prezzari non riportino le voci relative agli interventi, o parte degli interventi da eseguire, il tecnico determina i nuovi prezzi in maniera analitica e può anche avvalersi dei prezzi indicati all’Allegato 1. La relazione firmata dal tecnico abilitato per la definizione dei nuovi prezzi è allegata all’asseverazione.

Adempimenti richiesti

L’art. 6 del decreto enumera gli adempimenti che i soggetti ammessi sono tenuti a rispettare per avvalersi delle detrazioni relative alle spese per gli interventi di efficientamento energetico.

  • depositare in Comune, ove previsto, la relazione tecnica (comunque obbligatoria per gli interventi che beneficiano delle agevolazioni di cui all’art. 119 D.L. 34/2020);
  • ove richiesto, acquisire l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti la congruenza dei costi massimi unitari e la rispondenza dell’intervento ai pertinenti requisiti richiesti;
  • acquisire l’attestato di prestazione energetica;
  • acquisire, ove previsto, la certificazione del fornitore delle valvole termostatiche a bassa inerzia termica;
  • salvo l’importo del corrispettivo oggetto di sconto in fattura o cessione del credito, effettuare il pagamento delle spese sostenute per l’esecuzione degli interventi mediante bonifico bancario o postale dal quale risultino il numero e la data della fattura, la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione ed il numero di partita IVA, ovvero, il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato;
  • conservare le fatture o le ricevute fiscali comprovanti le spese e la ricevuta del bonifico bancario, ovvero del bonifico postale;
  • se i lavori sono effettuati dal detentore dell’immobile, acquisire la dichiarazione di consenso del proprietario;
  • nel caso di interventi su parti comuni degli edifici, acquisire copia della delibera assembleare e della tabella millesimale di ripartizione delle spese o certificazione rilasciata dall’amministratore del condominio;
  • trasmettere all’ENEA, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, apposita comunicazione i dati contenuti nella scheda descrittiva che contiene i modelli di cui ai punti i) e ii) dell’art. 6 del decreto in parola, ottenendo ricevuta informatica, esclusivamente attraverso il sito internet reso annualmente disponibile, oltre che, ove previsto, le asseverazioni.

Conservare ed esibire, su richiesta dell’Agenzia delle Entrate o di ENEA, la suddetta documentazione.

Oneri per prestazioni professionali

Sono ammessi alla detrazione gli oneri per le prestazioni professionali purché connesse alla realizzazione degli interventi, per la redazione degli APE e per l’asseverazione, da calcolarsi in base al D.M. Giustizia 17 giugno 2016 (recante approvazione delle tabelle dei corrispettivi commisurati al livello qualitativo delle prestazioni di progettazione adottato ai sensi dell’art. 24, comma 8, del d.lgs. 50/2016).

Per gli interventi per i quali l’asseverazione può essere sostituita da una dichiarazione del fornitore o dell’installatore, l’ammontare massimo delle detrazioni fiscali o della spesa massima ammissibile è calcolato sulla base dei massimali di costo specifici per singola tipologia di intervento di cui all’allegato I al decreto.

Allegati

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